L’animazione 3D si sta evolvendo sempre più velocemente, seguendo i ritmi della tecnologia. Se venticinque anni fa la curatissima CGI di Final Fantasy VII ci sembrò fantascienza, oggi grazie anche ai nuovi motori grafici si punta al foto-realismo. Di recente, infatti, The Last of Us Parte 2 ha sorpreso tutti i giocatori con una resa grafica mozzafiato e una curata fisica delle corde.
Pensando al grande schermo, può sorgere spontanea la curiosità di conoscere le differenze tra l’animazione 3D per i videogiochi e quella per il cinema. Dei processi che possono sembrare uguali hanno in realtà delle grandi differenze e per uno studente che vuole fare l’animatore 3D per videogiochi è essenziale conoscere l’industria nella sua interezza.
L’animazione 3D nei videogiochi funziona per cicli, quella nei film per sequenze
Prendendo i due media, la differenza di fondo che li contraddistingue in modo netto è l’interattività presente nei videogiochi. Questa apre a infinite possibilità di scenari possibili e ciascuno di essi deve essere animato. Correre, saltare, interagire con l’ambiente: sono azioni che avvengono per cicli dove il personaggio ritorna in uno stato neutro.
Nel cinema, invece, le animazioni avvengono per sequenze poiché gli scenari sono prestabiliti e non c’è possibilità che accada qualcosa di diverso dai frame selezionati.
L’animazione nei videogiochi è limitata dall’hardware
A differenza dei film, le animazioni all’interno dei videogiochi avvengono tramite rendering in tempo reale. Viene quindi sfruttato l’hardware della console per generare ciò che viene visto su schermo, sforzando la scheda grafica interna e i chip.
L’animazione dei film invece dipende solo dalla macchina dove viene renderizzata la prima volta, mentre il prodotto video finito può essere riprodotto su qualsiasi dispositivo.
L’animazione 3D nel cinema non ha bisogno di programmazione
Dal momento che non c’è alcun grado di interattività all’interno dei film, non è necessario programmare nulla. Tutti gli sforzi nella produzione mirano ad avere risultati visibili dallo spettatore.
Al contrario, nei videogiochi è l’interattività che porta ad animare i personaggi e gli ambienti di gioco. Per l’animatore è quindi necessario conoscere come funzionano i software e i codici per creare dei movimenti adeguati. Il punto di forza, tuttavia, è che rispetto al cinema troviamo anche brevi scene animate in cui il giocatore non può interagire.
L’animazione 3D del cinema ha spesso un budget più alto per i poligoni
Più aumenta la definizione del personaggio, attraverso l’uso di un maggior numero di poligoni, maggiore sarà il costo dell’operazione. Poiché i poligoni devono essere gestiti dal motore di gioco e dall’hardware, spesso non si può esagerare con la definizione.
Al contrario, la qualità dell’animazione nel cinema può essere modificata e renderizzata dagli animatori come desiderano.
Le animazioni nei videogiochi dipendono da degli script programmati e dai giocatori
Nei videogiochi, gli oggetti di gioco sono programmati per interagire con le azioni del giocatore. Per esempio, non ci saranno delle cut-scenes finché il giocatore non ci arriva o un nemico non lo inseguirà finché il personaggio non sarà nel suo campo visivo.
Nel cinema, invece, il rapporto di potere è al contrario: è l’animatore a decidere che cosa vedrà lo spettatore e in che momento.
In conclusione
Videogiochi e cinema sono due mondi totalmente distanti per quanto alcuni cerchino di sminuire il valore culturale dei primi mettendoli a confronto. La verità è che entrambi i media hanno le proprie difficoltà di realizzazione e i processi di creazione coinvolgono centinaia di attori con background diversi.
L’animazione, in particolare, è un processo difficile da apprendere come auto-didatta e l’aiuto di un professionista è essenziale per apprenderne tutti i segreti. Vigamus Academy offre un corso in Grafica 3D, Concept Art & Animation per Videogiochi dove potrai sviluppare le tue competenze nel campo dell’animazione.