Fin dagli anni Cinquanta, con piccoli esperimenti rudimentali realizzati da studenti, i videogiochi si sono evoluti per forma e contenuto, fino a ricoprire una fetta estremamente redditizia nel mercato dell’intrattenimento. A partire dal 2010, è emersa una categoria che si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore nell’industria del gaming: i videogiochi indipendenti o indie.
Videogiochi indie: una panoramica
Un titolo indipendente è un videogioco che viene creato da uno studio senza che ci sia il supporto
finanziario di un publisher. Questo, generalmente, si occupa di mettere in atto tutte le pratiche di vendita tramite imponenti campagne di marketing. Nella realtà dei videogiochi indie, le software house sono molto piccole, a volte composte da un singolo autore, e si inseriscono sul mercato tramite auto-pubblicazione. Può capitare, altrimenti, che si appoggino a un supporto finanziario esterno solo per quanto riguarda la fase di promozione commerciale.
I videogame indie stanno ottenendo sempre maggiore popolarità in ambito videoludico e ormai è
abbastanza frequente vederli vincere riconoscimenti e premi internazionali. Un esempio recente è stata la vittoria di Hades ai BAFTA Awards come Best Game nel 2021.
Le origini
I giochi indie hanno preso questa denominazione soltanto di recente, anche se prodotti che potevano
essere relazionati al genere erano già sorti negli anni Ottanta. I videogiochi indie trovano il loro spazio grazie a licenze shareware, che permettono di pubblicare liberamente un software utilizzabile gratuitamente tramite un periodo di prova.
Senza ombra di dubbio, il vero boom dei giochi indie è iniziato con l’uscita di Steam, il negozio digitale di Valve per PC. Il suo prezioso lavoro ha permesso ai piccoli studi che non avevano modo di pubblicizzare i loro giochi di raggiungere milioni di giocatori in tutto il mondo. Negli ultimi anni la creazione di videogiochi indipendenti è aumentata in modo considerevole e alcuni di questi si sono rivelati dei veri e propri capolavori. Oltre ai celebri Minecraft e Limbo, gemme e capisaldi del panorama indie, valgono una menzione altre proposte interessanti.
Untitled Goose Game
È un gioco stealth slapstick del 2019 con una storia amabilmente semplice e un’ironia invidiabile. Il giocatore potrà immergersi nell’atmosfera di una piccola città nei panni di un’oca, la quale dovrà svolgere tutta una serie di tasks. Particolare divertente è che un pulsante serve soltanto a starnazzare.
Little Nightmares
Little Nightmares, uscito nel 2017, è un puzzle-platform che rappresenta un approccio unico al genere degli horror. Esteticamente piacevole e originale, il gioco si discosta totalmente dagli horror in prima persona basati sul jump-scare. Qui, infatti, il giocatore dovrà avere un occhio attento per il problem solving visivo mentre si godrà l’atmosfera da brividi sapientemente strutturata.
Journey
Gioco adventure dallo storytelling sottile e dalla colonna sonora nominata ai Grammy, Journey è un’opera non propriamente giovane. È stato infatti lanciato dieci anni fa da Thatgamecompany per PlayStation 3. In Journey il giocatore controlla una figura incappucciata, che assomiglia a un nomade in cammino in un vasto deserto. Nel corso del viaggio tra resti di un’antica civiltà, minacce portate da strani organismi, presenze misteriose e agenti atmosferici ostili il giocatore comprenderà lo scopo del viaggiatore.
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