NewsInteractive Fiction: origini e segreti

Le storie interattive, o Interactive Fiction, si differenziano dai classici libri per il modo in cui esse sono fruite: sono, infatti, racconti o esperienze in cui il lettore prende parte attivamente allo svolgimento della trama. Lo spettatore durante tutta la narrazione viene posto dinanzi a delle scelte, che modificano l’andamento della storia e rendono l’utente più partecipe di ciò che vede sullo schermo. Per fare in modo che ciò accada il lettore deve immaginarsi come il personaggio principale e la narrazione non deve in nessun modo interrompere l’immersione.

Le origini dell’Interactive Fiction: i book game

Anello di congiunzione tra i giochi e la narrativa, i book game sono sbarcati in Italia tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, ottenendo un enorme successo nel giovane pubblico dell’epoca. I libri-gioco sono divisi in tre categorie differenti, ognuna con le sue caratteristiche specifiche. Abbiamo i Racconti a bivi, caratterizzati dalle scelte che l’utente prende di volta in volta nei vari capitoli; l’Avventura in Solitario, che necessita di un organizzatore/moderatore che stabilisce i turni di gioco, e, a differenza del racconto a bivi, possiede un manuale di istruzione con le regole che vanno lette e comprese; i Libri-Gioco Avventura, che combinano i romanzi a bivi con un regolamento semplice che spesso include delle scelte pre-gioco. Ognuna di queste categorie si differenzia in base alle logiche che variano in base al numero di giocatori, alla presenza del fattore aleatorio e alle ambientazioni.

I linguaggi di programmazione

 

Le storie interattive si sono evolute e hanno assunto diverse forme nel corso degli anni, passando dal classico supporto cartaceo a quello elettronico (computer e mobile). Ad oggi, anche gli utenti stessi possono cimentarsi nella creazione di una loro storia. I linguaggi più famosi e utilizzati sono Twine, Ink e ChoiceScript. 

Twine è uno strumento software per la creazione di narrativa interattiva tramite collegamenti ipertestuali nella forma di pagine web. Il programma permette la biforcazione delle trame seguendo il modello dei librogame e dell’avventura testuale. Seguendo lo stesso principio, Ink è un moderno linguaggio di narrative scripting che consente di sviluppare Interactive Fiction con un approccio alla scrittura vicino a quello naturale. ChoiceScript infine, è stato sviluppato da Adam Strong-Morse e Dan Fabulich di Choice of Games LLC per scrivere giochi testuali a scelta multipla. I giochi ChoiceScript possono essere pubblicati sul Web, su dispositivi iOS, Android e Kindle e persino su Steam. 

Come scrivere una storia interattiva efficace

Creare una storia interattiva può essere molto divertente e soddisfacente, e, grazie ai linguaggi di narrative scripting qui sopra illustrati, l’Interactive Fiction è divenuta davvero alla portata di tutti. Tuttavia, è bene tenere a mente alcune accortezze, affinché il risultato sia ottimale e la storia vincente. È importante scrivere dal punto di vista della seconda persona, ad esempio: “Apri la porta”. Quando ci si occupa della descrizione del protagonista, bisogna descrivere ciò che fa e il suo aspetto fisico, in modo che tutti possano immaginarsi nel ruolo. Considerare inoltre anche modi neutri con cui i personaggi del libro si rivolgono all’eroe è essenziale affinché la storia riesca.

Poiché le storie interattive sono scritte in brevi sezioni, è necessario coinvolgere rapidamente il lettore e collegarlo al personaggio principale. Un ottimo modo per farlo è utilizzare i sensi. Non bisogna limitarsi a scrivere solo ciò che si può potenzialmente vedere, ma è importante prendere in considerazione anche gli odori, gli uditi e persino la consistenza di qualcosa che viene afferrato o toccato. Ricordatevi di bilanciare la trama e la descrizione: una o due descrizioni sensoriali sono perfette, ma mantenetele brevi senza divagare.

In conclusione

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